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.: Palazzo dell'Arengo |

Il Palazzo dell'Arengo si affaccia sulla centralissima
Piazza Arringo di Ascoli Piceno.
È costituito dal Palazzo del Comune e dall'Arringo. Risale alla
fine del XII secolo. Tra il XIII secolo e il XIV secolo gli fu
costruito accanto l'edificio del Comune.
Nel secolo successivo, entrambi passarono in proprietà della Camera
Apostolica che vi pose la sede del Governatore Pontificio fino
al 1564.
Nel 1610 Giambattista Cavagna, architetto della Santa Casa di
Loreto, progettò l'unificazione delle due costruzioni mediante
due facciate ortogonali fra loro, ma i lavori di riforma ebbero
inizio solo a partire nel 1695 del XVII secolo.
In quell'anno, modificando il progetto del Cavagana, lo scultore
e architetto Giuseppe Giosafatti, progettò nuovamente la facciata,
modificandola in modo significativo, avanzandola sulla piazza.
La costruzione fu portata a compimento dai figli Lazzaro e Lorenzo
Giosafatti nel 1745.
La facciata è realizzata in blocchi di travertino. Nella parte
centrale presenta un portico a cinque arcate divise da lesene
bugnate. Sopra la fascia marcapiano si aprono le finestre del
primo piano con frontespizi su cariatidi. Le finestre del secondo
piano hanno telamoni reggenti, grossi cartocci e volute. Il grande
portale bugnato taglia nel mezzo il salone del 1200. Questo era
un unico spazio a tre navate con otto campate con volte a crociera
su colonne cilindriche. Veniva chiamato fondachi ed era utilizzato
come aula giudiziaria, mercato e deposito di merci.
All'interno di questo palazzo, oggi, ha sede la Pinacoteca Civica
e del Comune.
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.: Palazzo dei Capitani del Popolo |

Al centro della città di Ascoli Piceno, affacciato sul salotto
buono di Piazza del Popolo si eleva il Palazzo dei Capitani
del Popolo.
Si distingue per la sua elegante torre merlata medioevale a fianco
dello storico Caffè Meletti. Fu costruito fra il XIII e il XIV
secolo con l'accorpamento di tre piccoli edifici, separati da
due ruette. L'assemblaggio risultò dalla realizzazione di un'unica
nuova facciata che avanzò di qualche metro verso la pavimentazione
della piazza.
Come tutti i grandi complessi monumentali Palazzo dei Capitani
fu continuamente sottoposto ad interventi e migliorie.
Si hanno notizie della costruzione alla fine del 1200, in alcuni
documenti è definito come "Palactium Populi" considerato la sede
dei deputati dei ceti artigiani. Quando Ascoli divenne un libero
Comune la sua rappresentanza popolare divenne maggiore e il palazzo
fu individuato col nome di "Palactium Communis et Populi" o "Communis
Antianorum". Successivamente fu sede dei potenti che ebbero la
signoria sulla città, Vicari del Re di Napoli, Da Carrara, degli
Sforza e del Papa Re. Durante il ventennio mussoliniano fu sede
del partito fascista e fu chiamato "Casa del Littorio". Nel XIV
secolo, si configurò nella sua forma attuale, per merito dei papi
Giulio II e Leone X che elargirono 1100 ducati. Cola d'Amatrice
realizzò il disegno della facciata, su via del Trivio, caratteristica
per i portali in travertino e le finestre aggettanti, sul cornicione
di una finestra ha apposto la data 1520.
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.: Il Palazzetto Longobardo |
Il Palazzetto Longobardo di Ascoli Piceno è un piccolo
edificio medioevale di architettura civile che non ha legami con
il popolo dei Longobardi. Fu edificato nel XII secolo.
Rappresenta un rarissimo esempio di architettura medioevale perfettamente
conservata. Costruito in travertino brunito, isolato su tre lati,
ha la facciata caratterizzata da un piano di piccole bifore.
Queste finestre sono formate da una colonnina centrale con capitelli
bassi ed hanno l'archetto ornato da un cordone a spirale.
Sugli stipiti, ricavati da grosse pietre, vi sono bassorilievi
che riproducono scene di caccia e figure di animali (II bifora).
Rami e fronde di alloro (III e V bifora). Una delicata spirale
orla il ciglio della III, IV e V bifora. Nella parte superiore
della facciata, compresa tra le finestre e il tetto, corre una
fascia di abbellimento decorata da una treccia a due linee, realizzata
in tempi diversi. Questo lascia presumenre che il palazzetto sia
stato soggetto a lavori di ampliamento. L'ipotesi è, comunque,
assai remota e non riesce a giustificare l'aggettivo "longobardo"
dovuto, si pensa, ad un'errata tradizione.
Un suo lato è attaccato alla Torre degli Ercolani. Fu dimora di
una famiglia nobile che si trasferì in Ascoli Piceno, discendente
forse dei bellicosi germani, ai quali il nome dell'edificio è
legato.
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.: Forte Malatesta |

Una delle costruzioni fortificate particolarmente interessanti
della città Ascoli Piceno è il Forte Malatesta. Edificato nei
pressi del Ponte di Cecco d'Ascoli, passo obbligato per chi
accedeva nella città dalla zona Est.
Questa fortificazione, vicina alle sponde del Torrente Castellano,
fu ricostruita sui resti di una precedente rocca per volere
del signore di Rimini Galeotto Malatesta verso la metà del 1300.
Venne chiamato Forte Minore o Rocchetta, per differenziarla
dalla Fortezza Pia che lo stesso Malatesta aveva fatto erigere.
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.: Fortezza Pia |
 La
Fortezza Pia, seminascosta dalla vegetazione, è una antica costruzione
che si eleva nella zona più alta di Ascoli Piceno, il Colle
dell'Annunziata.Forse già in epoca piceno-sabina, su questa
altura chiamata Colle Pelasgico, vi fu il vecchio cassero, distrutto
da Gneo Pompeo Strabone e riedificato sempre in epoca romana.
Importante luogo sia dal punto di vista panoramico che dal punto
di vista strategico, da sempre ha accolto opere fortificate.
Deve il suo nome a Papa Pio IV che, nel 1560, volle farla ricostruire,
aggiungendo angolati baluardi scarpati sul versante meridionale
e ristrutturando anche gli altri fronti. I bastioni orientali
vengono avanzati per consentire il fuoco incrociato dalle troniere
per la difesa dell'ingresso.
La costruzione faceva parte di un complesso sistema difensivo
ed era collegata ai baluardi di Porta Romana, tramite un camminamento
ricavato nella doppia cerchia muraria. La cittadella fu poi
smantellata dai Longobardi e ricostruita dal Comune Ascolano
tra 1185 e il 1195.
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